Le Cucine Popolari sono un progetto di
CIVIBO ODV – Via Alfonso Torreggiani 3 – 40128 c/o Quadrato Rosso Service srl
cf: 91372820372
Sito web realizzato da Andrea Femia
Le Cucine popolari sono progettate e attivate dall’Organizzazione di volontariato Civibo, costituita come Associazione di volontariato a Bologna il 20 ottobre 2014 proprio con l’obiettivo di realizzare in ogni Quartiere di Bologna una Cucina popolare, un luogo dove le persone più in difficoltà potessero non solo avere un pasto caldo ma anche la possibilità di scambi sociali.
Già dalla progettazione, infatti, le sale da pranzo sono state pensate come accoglienti: tavoli apparecchiati con piatti di ceramica, posate di acciaio, bicchieri di vetro per far sentire le ospiti e gli ospiti non in una mensa dove bisogna consumare il pasto in fretta e furia ma in un luogo dove si può mangiare come a casa propria, dove si possono fare nuove conoscenze, dove si possono scambiare quattro chiacchiere tra ospiti e con volontarie e volontari e, perché no, dove si possono anche costruire nuove amicizie.
L’idea è quella di rispondere ad un bisogno di socialità e dignità, di combattere la solitudine e la tristezza oltre che la fame.
Forse non è un caso che le Cucine popolari nascano a Bologna, città con una tradizione gastronomica tra le più ricche e famose d’Italia, tradizione che le Cucine popolari cercano di onorare ogni giorno.
Le Cucine popolari sono attualmente 4: Cucina popolare Battiferro (Via del Battiferro 2) nel Quartiere Navile, Cucina popolare San Donato (ex Italicus), (presso Opera Padre Marella, Via del Lavoro 13) nel Quartiere San Donato/San Vitale, Cucina popolare Saffi (Via Berti 2/8) nel Quartiere Porto-Saragozza, Cucina popolare Savena (presso Villa Paradiso, Via Emilia Levante 138).
Quando si decise di partire, si pose subito un problema: c’era un robusto gruppo di volontarie e volontari, c’era il progetto, bello e innovativo, c’erano anche contatti con Istituzioni e privati, con aziende della grande distribuzione e della ristorazione, mancavano i soldi.
Il via è stato possibile grazie a una bellissima iniziativa di uno dei fondatori, Roberto Morgantini, che è poi diventato uno dei volti pubblici delle Cucine popolari, promotore delle tantissime iniziative delle Cucine rivolte alla cittadinanza, infaticabile tessitore di reti e di relazioni.
Lui e la sua compagna Elvira Segreto, con alle spalle una convivenza d’amore di oltre 30 anni, due magnifici figli ormai grandi, decisero di sposarsi, di fare “un matrimonio d’interesse”, chiedendo ad amiche, amici, parenti, compagne, compagni… di regalare non oggetti ma denaro per poter aprire le Cucine popolari.
L’invito fu accolto da moltissime e moltissimi: furono raccolti oltre 60mila euro e il 21 luglio 2015 si poté aprire la prima Cucina popolare in via del Battiferro 2 in uno stabile di proprietà di Fondazione 2000 dove hanno sede il circolo Cento Passi del Pd e uffici dello Spi-Cgil.
Un anno dopo, il 24 giugno 2016, si è potuta aprire la seconda Cucina popolare, prima situata in una villa di proprietà comunale in Via Larga, in seguito, nell’aprile 2017 presso il Centro sociale Italicus in via Sacco 16 e dal 5 settembre 2022 presso l’Opera Padre Marella in Via del Lavoro 13. E’ la Cucina popolare San Donato.
La terza Cucina popolare è stata aperta nell’ottobre del 2017 ed è ospitata nel Centro sociale Saffi in via Berti 2. E’ la Cucina popolare Saffi.
La quarta Cucina popolare è stata aperta nel febbraio 2022 ed è ospitata nel Centro culturale e sociale Villa Paradiso Via Emilia Levante 138. E’ la Cucina popolare Savena.
L’obiettivo è aprirne una in ogni Quartiere.
Le Cucine popolari vogliono avere un rapporto con le realtà istituzionali e associative del luogo in cui si trovano. Le ospiti e gli ospiti delle Cucine sono persone segnalate dai Servizi sociali del Quartiere, da Parrocchie, da altre associazioni che hanno sede nel Quartiere dove è situata la Cucina popolare. Di norma, le ospiti e gli ospiti sono persone disoccupate, persone che hanno perso il lavoro, persone sole, persone in difficoltà per motivi economici e sociali. Con la pandemia Covid 19, iniziata nel marzo 2020, le persone che hanno chiesto “aiuto” sono più del doppio di quelle dei “tempi normali”, i pasti sono passati, considerando tutte e quattro le Cucine, da 200/250 a 500 e più. Questi numeri continuano ad essere anche dopo la fine della pandemia da Covid 19.
Volontarie e volontari, si dividono il lavoro e le mansioni nell’arco della settimana.
C’è chi si occupa del magazzino, chi della cucina, chi della sala, chi dell’accoglienza.
Nella preparazione dei pasti si tiene conto di eventuali problemi di salute e delle prescrizioni (ad esempio per le persone di religione islamica si preparano pasti senza carne di maiale).
Prima della pandemia da Covid 19 il pasto veniva servito ai tavoli in sala pranzo dove le ospiti e gli ospiti sono accolti e serviti da volontarie e volontari.
Battiferro, Saffi, San Donato (ex Italicus), sono aperte a pranzo dal lunedì al venerdì. Savena è aperta dal lunedì al giovedì.
Con la pandemia da coronavirus, dal marzo 2020, non è stato più possibile servire i pasti in sala e si è dovuto organizzare l’asporto acquistando contenitori usa e getta, predisponendo la distribuzione con il totale rispetto delle norme anti Covid 19.
Ora, gradualmente, si sta tornando a servire i pasti a tavola con piatti di ceramica, posate di acciaio, bicchieri di vetro favorendo così la socialità. Per del tempo si dovranno mantenere le due possibilità: asporto o servizio a tavola, anche per il numero molto elevato di persone in difficoltà che sono arrivate con la pandemia da Covid 19 e con la crisi.
Civibo è stata costituita il 20 ottobre 2014 in via del Battiferro 2 da 13 persone: Domenico Cozza, Dario Marino, Alessandro Gabriele, Roberta Genovese, Gianni Grazia, Alevtyna Gulyayeva, Giorgio Mattarozzi, Giovanni Melli, Roberto Morgantini, Vera Ottani, Giuseppe Piana, Luigi Pasquali, Agata Tabuso.
Negli anni il numero di volontarie e volontari iscritti a Civibo (e impegnati nelle Cucine) è cresciuto costantemente, anche con tante ragazze e tanti ragazzi che hanno sostituito i “più agèe” (costretti a casa come da norme anti coronavirus) nella preparazione e distribuzione dei pasti durante il primo lockdown del marzo/aprile 2020.
Il Consiglio direttivo è composto da 21 membri, 10 donne, 11 uomini:
Giovanni Melli (coordinamento cuochi), Paola Marani (coordinamento ospiti), Roberto Morgantini (coordinamento relazioni esterne e mensa Battiferro), Paola Cuzzani (referente formazione), Piero Morandini (referente magazzino centrale), Pasquale Loreto (tesoriere e referente contabilità), Lucia Perna (referente amministrazione), Domenico Isola (coordinamento Saffi), Giovanni Diaco (coordinamento San Donato), Adriana Giamperoli (coordinamento Savena), Roberto Zizzi (mensa Battiferro), Romana Innocenti (mensa Battiferro), Sergio Antoniani (mensa Battiferro), Vania Zanotti (mensa Saffi), Francesco Bottino (mensa Saffi), Giovanni Panfili (mensa San Donato), Ilia Maino (mensa San Donato), Laura Calligaro (mensa Savena), Ennio Favero (mensa Savena), Marta Fin (referente comunicazione), Carla Galeati (mensa Saffi)
In seconda nomina, in caso di decadenza, si propongono 3 nominativi:
Roberto Zannini (mensa Savena), Luigi Villani (mensa San Donato), Francesca Isola (mensa Saffi)
Nella riunione del 12 giugno 2023 il Consiglio direttivo ha poi confermato alla presidenza Giovanni Melli, alla vicepresidenza Paola Marani e Roberto Morgantini, tesoriere è stato confermato Pasquale Loreto.
Sindaco revisore: Domenico Scrivano
Il Collegio di garanzia (previsto dall’Assemblea di Civibo del 20 maggio 2022 con il compito di dirimere eventuali conflitti) è formato da: Francesco Bottino, Ennio Favero, Marina Parmeggiani, Andrea Rigotti, Raffaele Ruvinelli, Marinella Verni (3 membri effettivi e 3 membri supplenti).
L’assemblea delle socie e dei soci è formata da tutte le socie e i soci iscritti ed in regola con il pagamento della quota associativa. A gennaio 2024 le iscritte e gli iscritti sono in totale 513 di cui attivi ogni giorno circa 250.
Cucina San Donato Weekend
Le nostre volontarie e i nostri volontari si occupano anche di cucinare e servire a tavola le e gli ospiti dell’Opera Padre Marella durante i fine settimana.
Le Cucine Popolari sono un progetto di
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