Cucine Popolari in Tempo di Merla

Carissime volontarie, carissimi volontari,

amiche e amici delle Cucine popolari,
sono i giorni della merla e come da tradizione al mattino si trova una coperta di gelo distesa sulla città. Sono le giornate più dure dell’anno e un bel pasto caldo da mangiare tra mura amiche scalda il cuore oltre che riempire la pancia. Dà grande soddisfazione anche riscaldarsi lavorando attorni fornelli e se, come i nostri volontari, si lavora per una buona causa, la soddisfazione è ancora più grande. 

 



Sono giornate e tempi duri per via del freddo e non solo. Noi ci stringiamo attorno alle nostre Cucine popolari un luogo di condivisione e accoglienza, aperto alla città. Un luogo in cui ognuno può rendersi utile.

 



Ringraziamo come sempre i nostri volontari e tutti i donatori che cerchiamo di ricordare regolarmente in questa newsletter e vi chiediamo, se potete, di continuare a sostenerci. 

Anche in questa pagina del nostro diario sono tante le notizie, gli annunci delle iniziative in programma e le vostre testimonianze. Buona lettura!

 



Ricordando Andrea Purgatori
Sono già passati oltre sette mesi da quando Andrea Purgatori ci ha lasciato. Era un giornalista fuori dall’ordinario e Bologna gli deve tanto per il lavoro di inchiesta che ha condotto sulla strage di Ustica. Un lavoro che ha permesso di superare il muro di bugie che nascondeva quello che successe sui cieli di Ustica la sera del 27 giugno del 1980 e di avvicinarsi alla verità.
Giovedì 1 febbraio Andrea avrebbe compiuto 71 anni e il Comune di Bologna ha organizzato, insieme all’Associazione Parente delle Vittime Strage di Ustica e alle Cucine popolari una giornata di iniziative dedicate a lui: 

  • 12:30inaugurazione del muretto di Andrea davanti al Museo per la Memoria di Ustica, in via di Saliceto, 3/22 Bologna. Un luogo dove leggere gli articoli del Corriere della sera di Andrea Purgatori sulla Strage di Ustica.
    Partecipano: Matteo Lepore, Sindaco di Bologna; Edoardo Purgatori; Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera; Daria Bonfietti, Presidente Associazione Parenti delle Vittime Strage di Ustica.

  • 13:30pranzo di solidarietà per il compleanno di Andre Purgatori, presso le Cucine Popolari, Via del Battiferro, 2 Bologna. Euro 25,00 a persona, per prenotazioni chiamare Romana tel. 347 9001908.
    Porteranno un saluto: Vittorio Di Trapani, Fnsi; Giuseppe Giulietti, Articolo21; Carlo Bartoli, Ordine dei giornalisti; tanti giornalisti e amici di Andrea.

  • 18:30proiezione del film “il muro di gomma”, presso il Cinema Modernissimo – Via Rizzoli, 1/2 Bologna.
    Introduzione di: Gian Luca Farinelli, Cineteca di Bologna; Daria Bonfietti; Edoardo Purgatori

 

Artecittà a cena al Battiferro
Nadia Brandalesi di Artecittà ringrazia le Cucine per la disponibilità ad accogliere, ancora una volta, la loro associazione nei locali di Cucina popolare Battiferro: 

“sono  importanti, per ogni associazione, questi momenti conviviali e di incontro per rinsaldare legami, stimolare nuove aggregazioni e al contempo raccogliere fondi per dare continuità all’impegno associativo”.
 

La loro cena è prevista per sabato 3 febbraio a partire dalle ore 20, sarà preparata da volontarie e volontari di Artecittà e il prezzo della cena è di 25 euro a persona. Il menù sarà svelato solo all’ultimo e spazierà dall’antipasto al dolce, bevande incluse, ma ci sarà anche una gustosa alternativa vegetariana.
Per info e prenotazioni: info@bolognartecitta.it, 333.6917884 – 333.5067295

 



Continua la preparazione de “I pensieri di chi sale a San Luca” 
Continua l’iter del progetto presentato da Cucine popolari per ripulire dalle scritte il Portico di San Luca e dissuadere gli imbrattatori, dando garanzia che le loro “opere” saranno comunque conservate nell’archivio di San Luca e potranno diventare un’altra attrattiva dei portici. L’intervento dovrebbe andare dall’inizio alla fine della salita che porta al colle della Guardia.
Il progetto continua a riscuotere interesse e continuiamo a raccogliere adesione di volontarie e volontari che intendono partecipare. Siamo ancora  in attesa del parere e delle istruzioni operative da parte delle Belle Arti. Aspettiamo con fiducia e continuiamo a raccogliere adesioni di volontarie e volontari che possono contattare il nostro Maurizio Di Menna al 3474166729.
 

 



Cena di autofinanziamento al Battiferro 
Sabato scorso al Battiferro si è tenuta una cena di autofinanziamento. E’ andata molto bene e che c’erano anche studenti stranieri che studiano a Bologna con il progetto Erasmus. Ci dicono che il cibo era squisito.

 



La senatrice Segre cita le Cucine popolari
Nel numero di gennaio della rivista Oggi, diretta dall’ex direttore di Repubblica Carlo Verdelli, abbiamo avuto la sorpresa di essere citati dalla senatrice a vita Liliana Segre, che fa il nome delle nostre Cucine rispondendo ad un lettore. Qui sotto l’articolo.
Grazie Senatrice!

 



Dal Rotary volontari al Battiferro
Dopo le generose donazioni alle Cucine popolari dal Rotary Club di Bologna arrivano anche i volontari. Tra loro Federico Tonelli che è venuto a fare volontariato al Battiferro venerdì 19 gennaio. Ci ha spedito una  bella e lunga riflessione sull’esperienza fatta alle Cucine, la riportiamo tagliata qua e là per esigenze di sintesi:
 

Quando venerdì mi sono presentato alle 10 in via del Battiferro provavo un sentimento misto di ansia e curiosità. Certo, mi era chiaro che si trattava di aiutare a distribuire pasti gratuiti a persone bisognose, ma non avevo idea di come avrei potuto contribuire, né del contesto in cui mi sarei trovato. Con grande efficienza Riccardo, il rotarariano “di turno” come me in quella mattinata, ed io, siamo stati prontamente istruiti. La responsabile ci ha assegnato la nostra postazione dietro un bancone, e descritto il nostro compito… Fate attenzione, precisa a noi neofiti, alcuni sono mussulmani e non mangiano carne di maiale, altri sono vegetariani, o vegani. 

Pronti via: si aprono le porte e comincia il flusso ordinato di uomini e donne di varia età, alcuni decisamente malmessi. Molti sono degli abitué, conosciuti per nome e che sembrano di famiglia. Si capisce che quel luogo per loro è molto di più di un punto di distribuzione di pasti. Come ci era stato anticipato, l’approccio è molto diverso da persona a persona: alcuni sono timidi e quasi imbarazzati, altri assertivi al limite della prepotenza,.. Alcuni ringraziano..
Da mezzogiorno viene aperta anche la mensa: oltre all’asporto viene data, anzi favorita, la possibilità di mangiare in loco. Non è un dettaglio secondario, perché in questo modo si riesce non solo a placare la fame, ma anche a lenire la solitudine, e le quattro chiacchiere scambiate al tavolo di questo improvvisato ristorante possono alleviare il peso dell’esistenza più degli ottimi tortellini serviti…


È stupenda l’atmosfera che si crea nel momento finale di questa mattinata intensa, con le chiacchiere a ruota libera che ci scambiamo. Per me si è trattato di un’esperienza decisamente nuova. Mi ha messo in contatto con una realtà che immaginavo, ma della quale non avevo diretta conoscenza. La silenziosa sfilata degli assistiti non può lasciare indifferenti: la maggior parte sono, per età, condizioni di salute o grado di cultura destinati probabilmente a vivere di sussidi per tutto il resto della propria vita.
Questa oggettiva difficoltà di reinserimento nel tessuto sociale in modo tale da riacquisire una propria autonomia ha fortemente messo in crisi la decisa convinzione meritocratica che mi ha sempre ispirato… Debbo ammettere che questa regola generale soffre evidenti eccezioni in alcuni casi in cui la sorte è stata davvero avara per molti soggetti, e non necessariamente per colpa loro.

Ma l’impressione più inaspettata ed il ricordo più caro che terrò nel cuore dopo questa mattina riguarda i volontari che ho conosciuto in questo frangente, di cui ricordo i volti ma purtroppo non i nomi. A loro va tutta la mia stima e ammirazione per la dedizione, lo spirito di solidarietà e la professionalità con cui si dedicano, del tutto gratuitamente, a questa impresa.
La generosità di questi volontari va molto oltre quanto ho avuto modo di vedere in altre circostanze, per almeno due aspetti. Il primo è che non è per nulla ostentata: molto spesso chi si dedica ad opere di bene lo fa per farlo sapere… Ma la cosa ancora più sorprendente è che questi volontari prestano il loro servizio senza neanche aspettarsi gratitudine da parte dei soggetti che ne beneficiano.
A loro va tutta la mia ammirazione, ed è per questo che li ho chiamati gli “eroi silenziosi”. Sono loro a costituire il “capitale sociale” che per fortuna ancora è presente nelle pieghe della nostra società.


Grazie Federico per esserci venuto a trovare e per le belle parole.


Due donne di Anzola per le Cucine popolari

Tania e la Furzeina Cinèina sono un’istituzione ad Anzola. Un locale molto frequentato per la buona cucina che ha un ingrediente speciale: l’accoglienza, la familiarità, la disponibilità. Un posto dove ti senti “a casa” e “di casa” e questo carattere, attento, cordiale, sensibile non è estraneo alla bella storia di amicizia e solidarietà con le Cucine Popolari che vogliamo farvi conoscere.

 



Chi parla è Sonia Borsarini, consigliera comunale di Anzola e grande amica delle Cucine popolari. Ha deciso infatti di devolvere il suo compenso di consigliera alle Cucine popolari. Ci ha anche presentato a Tania proprietaria di un ristorante di Anzola, la Fuzeina Cinéina, che in questi anni ha raccolto oltre 5000€ di pasti sospesi per le Cucine.
Qui sotto l’intervista che Sonia a fatto direttamente a Tania per far conoscere questa iniziativa.
Grazie di cuore a Sonia e Tania.

 

S –  Abbiamo incontrato Tania per chiederle come è nata l’idea di un “pasto sospeso” particolare?

T – Sostanzialmente, le Cucine Popolari le ho conosciute grazie a te, Sonia, perché me ne avevi parlato, dicendomi che facevi la volontaria la’. Sono andata in internet a cercare la loro, diciamo, storia, a leggere un po’ chi era il signor Morgantini e che cosa faceva nel concreto ,perché sono curiosa, e mi è piaciuto. Mi è piaciuta la sua idea e, quando sono andata in quel ristorante a Ravenna ed ho visto che stavano facendo questo pasto sospeso, ho pensato perché non farlo anche noi e dare il contributo alle Cucine Popolari. 
 

S – Un gesto concreto vale più di mille parole …

T – L’idea era di fare qualcosa anche noi nel nostro piccolo. Sono convinta che il poco di tanti sia tanto per alcuni, quindi, se tutti ci uniamo, secondo me (forse sarà utopia), l’Italia potrebbe sistemare tante cose perché quello che uno può fare lo fa. Che siano dieci euro, due euro, che sia il tempo dedicato, che sia un pensiero, uno slogan, qualsiasi cosa va bene, a mio avviso, per aiutare gli altri. 
L’idea delle Cucine mi è piaciuta ed ho detto proviamo. 

 

S – E chi viene a mangiare alla Furzeina Cineina come l’ha presa?

T – Sono stata contenta perché ho visto che i nostri clienti hanno subito reagito positivamente.
Abbiamo venduto tanti tagliandi per il pasto sospeso. Ho gente che viene spesso a mangiare e tutte le volte che viene ne compra tre, due, uno perché apprezza. Con il lockdown, siccome siamo stati chiusi come ristorazione, facevamo le consegne a domicilio. C’era gente che mi comprava il tagliando e mi diceva: “Portami una gramigna e vorrei due tagliandi per il pasto sospeso”. Tutto questo è bello perché eravamo in un’emergenza e la gente

 ha pensato anche agli altri e non solo a sé stessa. 
 

S – Quindi l’iniziativa continua?

T – Certo. Alla fine siamo riusciti a vendere 500 tagliandi e siamo riusciti a portare alle Cucine Popolari 5.000 euro che, secondo me, sono tanta roba, in questo momento. Continuiamo a venderli, continuiamo ad avere gente che, anche se magari un giorno non c’è la pubblicità o la locandina perché ho pulito, mi chiede se vendo ancora i tagliandi e se c’è ancora l’iniziativa del pasto sospeso. Rispondo che stiamo continuando e, piano piano, vedremo cosa riusciremo a fare.
 

 



Norma c’è!
visto che parliamo di Anzola è proprio il caso di ricordare anche un’altra grande amica delle Cucine che abita lì: Norma Tagliavini, una super volontaria che fin dal 2017 contribuisce alle Cucine con la sua straordinaria carica e voglia di fare.

 



L’abbiamo sentita per chiederle un saluto per il nostro diario. ecco quello che ci ha detto:
 

Oltre al lavoro ho sempre fatto volontariato nel sociale, in famiglia mi hanno educato così. Ho conosciuto le Cucine popolari ad una raccolta alimentare nel 2017 e per 2/3 anni ho fatto la volontaria in cucina, il giovedì accanto a Giovanni, aiuto cuoca e a fare i piatti. Mi è sempre piaciuto l’ambiente…

Ho smesso di venire con il Covid, poi le cose sono cambiate, il gruppetto con cui lavoravo non c’è più anche Giovanni ora è a Villa Paradiso… ma non ho mai smesso di contribuire in tanti modi di fare cose per le Cucine popolari. Mi piace lavorare con le mani, per le Cucine ho preparato portachiavi, borsine per cellulari per i vari mercatini organizzati dalle Cucine. Ho disegnato segnalibri, ho preparato i cartellini degli alberi che abbiamo venduto in piazza maggiore. Con alcune amiche abbiamo fatto striscioni, abbiamo preparato grembiuli, pettorine…

 



le Cucine mi sono sempre piaciute molto… mi piace l ‘idea dello scambio di opinioni o di esperienze .. mi piace anche l’idea di poter diffondere le nostre impressioni e di far conoscere quello che si fa, non per esibizionismo ma per far cambiare, ove possibile  quell’idea che mi sono accorta essere dilagante… che nulla si fa e che nulla è possibile. Io invece dico: nulla è impossibile! esiste una società buona, generosa che non sarà risolutiva di tutti i problemi ma almeno ci prova! 

Poi c’è un’altra cosa che mi fa piacere dire: le Cucine sono una cosa grande, non c’è solo la cucina o la sala. C’è bisogno di tanta gente, sono tante le attività organizzate per mantenere vitale il rapporto con la citta, per cui ci sono tanti modi in cui è possibile aiutare e io, quando Roberto mi chiama, sono sempre disponibile…
Un abbraccio a Giovanni, Giancarlo, Mimmo, Pasquale e tutti gli alti volontari 

 

 



Capiamo bene quello che Norma dice perché anche noi che lavoriamo alla newsletter veniamo materialmente poco spesso alle Cucine. Oltre all’aiuto in cucina, in questi anni Norma, con insieme ad un amica sarta e ad un’altra amica che gestisce una stamperia, ha fornito alle Cucine oltre 450 grembiuli, innumerevoli pettorine e borsine, insomma una amica preziosa. 
Speriamo di vederti presto nuovamente dal vivo!
 


Aperta la nuova Cucina a Cervia
Aprire a chi ha bisogno una sala da pranzo accogliente, dove si possono fare nuove conoscenze, scambiare due chiacchiere, mangiare come a casa senza fretta. Questo è fin dall’inizio è l’obbiettivo delle Cucine popolari, ed ora ce n’é una anche a Cervia. Si chiama “Cucina sorriso, storie da gustare”, ve l’avevamo annunciata ed è sul modello delle Cucine popolari di Bologna
E’ una grande gioia e anche una grande soddisfazione per noi volontarie e volontari delle Cucine popolari. Cominciamo a essere in tanti in giro per l’Emilia Romagna e per la penisola: quattro a Bologna, una a Cesena, una a Genova, una a Ischia e ora una Cervia.
“Cucina sorriso” è un progetto della cooperativa Cervia social food. L’inaugurazione c’è stata lo scorso 16 gennaio. Per la cronaca dell’evento vi rimandiamo al pezzo pubblicato da Ravenna Today che trovate qui.

 



Cena con il Consorzio nazionale produttori frutta e verdura
Erano tante e tanti alla cena che volontarie e volontari della Cucina popolare Battiferro hanno preparato e servito ai rappresentanti Consorzio nazionale produttori frutta e verdura. La cena c’è stata il 14 gennaio, i contributi andranno alle Cucine popolari nel loro insieme.
Questo il messaggio che Gianluca Schiassi, rappresentante del Consorzio, ci ha mandato dopo la cena:
 

Buona sera Roberto, volevo dirti che è stata una serata bellissima! veramente cibo squisito e ce lo hanno servito e preparato con tantissima cura e tanto amore che è l’ingrediente perfetto e fantastico per far conoscere un po’ la vostra storia e la cucina di Bologna. Grazie a tutti!


Grazie a te, grazie a voi!


Giovani e anziani di Acli a cena a Saffi
Provenienti da tutta Italia sono stati assieme per due giorni il 13 e il 14 gennaio, giovani e meno giovani, insieme, per un laboratorio formativo e di impegno sociale organizzato da Acli dal titolo Generi e generazioni. “Per tessere insieme il filo della memoria e nuove e feconde trame per le nostre comunità”, come si legge nel volantino di Acli che annunciava l’iniziativa.

Il programma, bello intenso, si è aperto da una poesia dell’immensa Alda Merini:

“Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle  cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza,  lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore”

 



Il sabato sera, 13 gennaio, la cena l’hanno voluta fare alla Cucina popolare Saffi, con grande soddisfazione di tutte e tutti i partecipanti che hanno gustato gli ottimi cibi preparati da volontarie e volontari della Cucina popolare. I contributi lasciati sono destinati alle Cucine popolari nel loro insieme.


 



Come contribuire alle Cucine popolari
– fate una donazione, questi sono gli estremi del conto corrente delle Cucine: c/c EmilBanca, intestato a CIVIBO Odv, IBAN: Associazione Civibo Iban: IT68 A 07072 02408 000000 182464. Grazie!
– donate il 5×1000 alle Cucine popolari : nelle dichiarazioni dei redditi, ricordate di indicare il nostro codice fiscale nella casella del 5×1000: CIVIBO: 91372820372;
– diventate volontarie e volontari, per segnalazione disponibilità scrivete a info@civibo.it;
– sono ripartite le iniziative di raccolta fondi. Se avete compleanni, feste di pensionamento, feste per qualunque ricorrenza da organizzare, pensate a noi, chiamate il nostro Roberto Morgantini al 335 7456877


Fate conoscere le Cucine popolari
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la redazione del diario delle Cucine popolari
Demetrio Collina, Marta Fin




Ringraziamo i fotografi Andrea Fabbri Cossarini e Davide Giovannini, e il disegnatore Ermanno Marco Mari

Le Cucine Popolari sono un progetto di
CIVIBO ODV – Via Alfonso Torreggiani 3, c/o Quadrato Rosso Srl, 40128 Bologna
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