Le Cucine Popolari sono un progetto di
CIVIBO ODV – Via Alfonso Torreggiani 3, c/o Quadrato Rosso Srl, 40128 Bologna
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Sito web realizzato da Andrea Femia
Carissime volontarie, carissimi volontari,
amiche e amici di Cucine popolari,
Si sta avvicinando il Natale, il mondo è sempre in pieno disastro: guerra, morti, distruzione. Basta. Ma non ci sono ancora orecchie per sentire. Per quanto ancora? Tutte e tutti continuiamo a fare e a sperare che si metta davvero fine a questo orrore e che si lavori davvero per la pace, per il rispetto della vita e dei diritti. Intanto continuiamo il nostro lavoro volontario, grazie al supporto di tante e tanti che donano. Un grazie di cuore a tutte e a tutti.
Tra le notizie di questa pagina del Diario vi segnaliamo in particolare l’apertura a di una nuova Cucina popolare a San Giovanni in Persiceto, è la quinta la sesta fuori Bologna? abbiamo perso il conto.
L’accordo tra Cucine e Aeroporto contro lo spreco alimentare.
Le chine di Ermanno Marco Mari stampate e donate da Luca Soldati alle Cucine per decorare le nostre mense. Mari lo conoscete perché le sue chine chiudono tutte (o quasi) le nostre newsletter, ora potete ammirare le sue opere dal vivo direttamente alle Cucine.
In chiusura l’articolo che Antonio Cetani, ricercatore palermitano, che si occupa di ristorazione collettiva e che ha fatto un’”esperienza” da noi. L’articolo si chiama “convivialità in Bolognina” e merita.
Poi ci sono le tante iniziative che facciamo per sostenerci e sono sempre tante le persone che aderiscono, anche in questo ultimo mese dell’anno. Le iniziative sono così tante, quasi una al giorno, che potremmo quasi chiamarlo un nostro calendario dell’Avvento solidale.
Nelle righe qui sotto tutti gli appuntamenti e i resoconti delle cose fatte.
Ci sono tanti modi in cui potete contribuire alle Cucine popolari, potete fare donazioni direttamente dal nostro sito, cliccando questo bottone.
Oppure potete contribuire con un bonifico al conto corrente delle Cucine popolari, questi sono gli estremi: c/c EmilBanca, intestato a CIVIBO Odv, IBAN: Associazione Civibo Iban: IT68 A 07072 02408 000000 182464.
E ora buona lettura. A presto.
Tortellini solidali alla Cucina popolare Battiferro
La produzione dei tortellini solidali continua anche i mercoledì 11 e 18 dicembre alla Cucina popolare Battiferro, dalle 14.30 alle 18.00.
E’ anche questo un modo per sostenere le Cucine popolari e avere il piacere di gustare ottimi prodotti nelle proprie case. Per partecipare alla produzione o per avere questi tortellini il riferimento è il nostro Francesco Morgantini. Dunque, per info: 339 4969797 risponde Francesco.
Tortellini solidali anche a Saffi
Anche alla Cucina popolare Saffi si producono ottimi tortellini solidali. Qui si lavora il martedì pomeriggio. Già programmati, oltre a quelli che si sono già svolti e che hanno permesso di preparare oltre 20 kg di tortellini, due martedì di dicembre: il 3 e il 10. Sono tante le volontarie e tanti i volontari che si prodigano per produrre, come tante e tanti sono quelle e quelli che prendono questi bei tortellini per le loro tavole e per lasciare un contributo alle Cucine popolari.
Per info: 338 2289951 Vania
Cena per “Immagini e suoni s.r.l.”
Alla Cucina popolare Saffi è prevista una cena per martedì 10 dicembre per membri di “Immagini e suoni s.r.l.”. La cena, alle ore 20, è preparata da volontarie e volontari della Cucina popolare Saffi. I contributi sono devoluti a Cucine popolari.
Cena con il Gruppo Rangers Emilia-Romagna
Mercoledì 11 dicembre, sempre a Cucina popolare Saffi a cena ci sono invece componenti della Consulta provinciale di Protezione Civile, il Gruppo Rangers Emilia-Romagna. Anche questa cena, con inizio alle ore 20, è preparata da volontarie e volontari di Cucina popolare Saffi e i contributi sono per finanziare Cucine popolari.
SIR Case e Fabbrica 6 Sensi per le Cucine popolari
Il 12 dicembre, la Fabbrica 6 Sensi, lo spazio creato da Luca Soldati, ospiterà una serata organizzata da SIR Cas dedicata alle Cucine Popolari alla Fondazione Dopo di Noi, per sensibilizzare il pubblico sui progetti che ogni giorno fanno la differenza per le persone in difficoltà e per celebrare l’inclusione sociale.
SIR Case ha raccolto i contributi di diverse realtà (Studio Commercialista Minna, Studio Martini e Stanzani – Consulenti del Lavoro, MP Progetti – Studio di Progettazione e Immobiliare Portoverde – Partner in Rivalutazioni Immobiliari) per far scoprire ai partecipanti le storie e i progetti che sono dietro alle Cucine Popolari e alla Fondazione Dopo di Noi e far incontrare chi quotidianamente lavora per garantire un aiuto concreto, e far comprendere quanto la solidarietà sia essenziale per costruire una comunità più forte:
Il sostegno alle Cucine Popolari e alla Fondazione non è solo una questione di beneficenza, ma un vero e proprio investimento nella dignità e nel diritto di ogni persona a vivere una vita migliore.
Un dono in arte al Battiferro
Come vi abbiamo anticipato in apertura della newsletter, Luca Sodati, oltre ad aver collaborato all’iniziativa di SIR Case, ha donato insieme a Ermanno Marco Mari alcune stampe delle Chine che in questi anni Mari ha realizzato degli ospiti e degli amici delle Cucine popolari.
In questo video l’arrivo delle chine e l’apertura del pacco dono.
Cena a Saffi con prodotti alimentari sostenibili di Goodland
Si tiene venerdì 13 alle ore 20 presso la Cucina popolare Saffi una cena che si avvale di prodotti alimentari sostenibili prodotti da Goodland, impresa in cui opera il nostro amico caro Lucio Cavazzoni. La cena è preparata da volontarie e volontari di Cucina popolare Saffi. I contributi vanno a Cucine popolari nel loro insieme. Per prenotazioni:
email info@retehumus.it.
Polentata al Battiferro
Il Fondo Comini si trova proprio di fronte alla Cucina popolare Battiferro e giovedì 14 dicembre insieme al Pd e ad altre realtà locali organizza una bella polentata natalizia proprio nella nostra sede.
Tonight show di ManagerItalia
ManagerItalia vi invita, domenica 15 dicembre, allo show comico “lei non sa chi sono io”, che promette di essere molto divertente.
Cena a Saffi con Arte-salute
A Cucina popolare Saffi lunedì 16 dicembre con inizio alle ore 20 è prevista una cena con operatori, utenti e attori del progetto “Arte-Salute” dell’Azienda Usl di Bologna. A preparare la cena e a servire sono volontarie e volontari di Cucina popolare Saffi. I contributi vanno a finanziare Cucine popolari.
Cena a Saffi con associazione Namastè
E’ prevista per martedì 17 dicembre: stiamo parlando di una cena a Cucina popolare Saffi, con inizio alle ore 20, per rappresentanti di Namaste, una organizzazione di volontariato impegnata a sostenere famiglie e minori in diversi Paesi del mondo. I contributi sono destinati a Cucine popolari.
Un Regalo sospeso “Cena di solidarietà al Battiferro”
Venerdì 13 Dicembre alle 19.30 si terrà, alla Cucina Popolare Battiferro, una Cena di Solidarietà il cui ricavato sarà devoluto, sotto forma di buoni spesa, alle famiglie bisognose del quartiere Navile.
Chi volesse può anche contribuire con una donazione all’Associazione “Gli incontri di San Antonino” il cui Iban e causale sono riportati nella locandina qui sotto, come tutte le indicazioni per potere prenotare e partecipare alla cena.
Pranzo di Natale a teatro con le Cucine Popolari!
Anche per questa occasione ci ritroviamo a Teatri di Vita, il teatro nel Parco Pierangelo Bertoli (via Emilia Ponente 485, a Borgo Panigale), per condividere un momento comunitario, all’insegna del pranzo e dello spettacolo… e degli auguri che ci scambieremo tra una portata e l’altra! Il costo del pranzo (che avrà un menù anche in chiave vegetariana) è di 25 euro, e il ricavato servirà alle Cucine Popolari per la sua attività.
Per partecipare si può già acquistare il proprio posto alla pagina https://shorturl.at/lheEg
Per informazioni tel. 333.4666333 o urp@teatridivita.it.
Cibo invenduto in aeroporto a Cucine popolari
“Idea azzeccata”, ha detto il nostro Roberto Morgantini riguardo alla iniziativa di Aeroporto Marconi e di Hera di conferire alle Cucine popolari il cibo invenduto nelle varie strutture (bar, distributori automatici, ristoranti) del nostro aeroporto. L’iniziativa è mirata a recuperare le eccedenze alimentari, è dunque una lotta allo spreco. E’ stata presentata in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Guidi di Last minute market, Ventola di Aeroporto Marconi, Renato di Hera, oltre a Roberto Morgantini per le Cucine popolari. “Noi al giorno serviamo più di 600 pasti ha detto Roberto – mettere assieme Aeroporto, Comune ed Hera – nell’ambito della campagna ‘Non si butta via niente a cura del Comune, di Hera e Last minutavo market – è un grande atto di solidarietà”. Sono già stati consegnati 1.200 kg di cibo e le previsioni parlano di 4.000 kg all’anno. “Questo – ha detto Renato di Hera – permettere un risparmio di 9000 kg di CO2 e 18.000 litri di acqua”. Per il Marconi, Ventola ha detto che rappresenta un grande piacere “far sì che le eccedenze alimentari possano essere utilizzate in maniera solidale”. Ogni mattina, Cucine popolari con propri volontari va a ritirare le eccedenze della sera prima, conservate nel rispetto delle procedure igienico-sanitarie. Il Resto del Carlino ha scritto un articolo al riguardo, per leggerlo cliccare qui . Per vedere il servizio del tg3 – Rainews cliccare qui.
Una nuova Cucina popolare nasce a San Giovanni in Persiceto
E’ con grande gioia che annunciamo che, chiedendo la nostra collaborazione, è nata una nuova Cucina popolare a San Giovanni in Persiceto: Akkatà, con nel circolo Arci Akkatà guidato da Franca Marulli. Domenica 24 novembre dopo l’inaugurazione c’e stato un buon pranzo alla presenza di rappresentanti del circolo Arci e delle tante associazioni che hanno aderito, oltre alle e agli ospiti della Cucina. “Un incontro tra associazioni, tra storie, tra bisogni. Spazio, cibo, parole, qualche abbraccio. Primi passi di un cammino che speriamo sia lungo e condiviso”, ha detto il nostro Roberto Morgantini che ha partecipato sia all’inaugurazione che al pranzo. Erano presenti anche rappresentanti di diverse associazioni che si occupano di fragilità e povertà, tra le quali, oltre ovviamente al Circolo Arci Akkatà, Auser, Emporio solidale, Bibliotechiamo che partecipano al progetto. Noi aiutamo la nuova Cucina popolare con la fornitura di beni alimentari, le altre associazioni con volontarie e volontari per la preparazione dei pasti, i trasporti e il rapporto con ospiti. Il pasto, così come per noi, è anche occasione per offrire a chi vive una condizione di solitudine momenti di socialità. Per ora Akkatà funziona alcune giornate al mese, in futuro
Intanto benvenuti nella famiglia delle Cucine popolari.
Cena per Aquadela
C’è stata il 6 dicembre, a Cucina popolare Saffi una cena dedicata a componenti dell’associazione sportiva Aquadela, il menù preparato, cucinato e servito da volontarie e volontari di Cucina popolare Saffi è stato molto gradito. I contributi vanno a finanziare le Cucine popolari.
Pranzo al Battiferro con operatrici e operatori Dsm e familiari di pazienti
Mercoledì 4 dicembre si è svolto alla fine del turno alla Cucina popolare Battiferro un pranzo con volontarie e volontari della Cucina insieme a operatrici e operatori del Dipartimento di salute mentale (Dsm) di Bologna e a familiari di pazienti dello stesso Dsm. Il contributo che è andatoma alle Cucine popolari.
Torneo Smemorell al Battiferro
Lo scorso 14 novembre si è disputato il torneo di Smemorell, un gioco che si è svolto alla Cucina popolare Battiferro, utilizzando il libro-gioco “Smemorell, il memo degli Umarells”, scritto da Danilo Masotti per Pendragon, illustrato da Mauro Squiz, ora in vendita. Il termine Umarell è stato coniato da Masotti per indicare le persone anziane che osservano i lavori dei cantieri. In tante e tanti hanno partecipato con grande divertimento. Ne ha scritto Il Resto del Carlino, cliccare qui.
Pranzo alla Katia Bertasi con bimbe, bimbi e famiglie da Gaza
Sabato 23 novembre abbiamo fatto, alla Casa di Quartiere Katia Bertasi, come annunciato, il pranzo palestinese per bimbe, bimbi e famiglie di Gaza che sono qui nella nostra città per cure mediche e protesiche. Gran bella atmosfera e ottimo cibo preparato da uno chef palestinese bravissimo: tutte e tutti molto contente e contenti, compresi noi di Cucine popolari che abbiamo organizzato questo evento con le nostre volontarie e i nostri volontari che alla Katia Bertasi hanno ideato e portano avanti il doposcuola per bimbe e bimbi del quartiere. Grazie alla Katia Bertasi per la collaborazione e l’ospitalità.
Cena alla Cucina popolare Battiferro per il Ventaglio di Orav
In tante e tanti, organizzati da Il Ventaglio di Orav, una associazione che si occupa di persone con problemi di salute mentale, che coltiva, in un podere sui colli bolognesi, secondo regole naturali (poco tempo fa la raccolta di olive) e da una associazione micologica, hanno partecipato alla cena che si è tenuta alla Cucina popolare Battiferro sabato 23 novembre. Il menu’, molto apprezzato, era tutto a base di funghi raccolti. Bella atmosfera e buon successo dell’iniziativa, i contributi sono andati in parte ad Orav e in parte a Cucine popolari.
Il Popolo delle arance & Cucine popolari
Il Popolo delle arance, gruppo di acquisto solidale (Gas) nato a sostegno della campagna di solidarietà SOS Rosarno, ha iniziato la sua 14° stagione ed a novembre ha consegnato 150 kg di arance a Cucine popolari, provenienti da una donazione del Gas di Bologna, (gli associati del Gas, infatti, oltre che per sé, hanno acquistato da SOS Rosarno “arance sospese” da dare in dono a Cucine popolari) .
SOS Rosarno è un progetto nato nel 2011 dopo le proteste di Nardò e la rivolta di Rosarno, alcuni attivisti calabresi decisero di mostrare che un’alternativa era possibile e dopo 4 anni hanno fondato una cooperativa di imprenditori e lavoratori migranti e italiani: Mani e Terra.
Se vuoi vedere il video dell’arrivo delle arance clicca qui.
Testimonianze dai territori palestinesi occupati e cena al Battiferro
Molto partecipato il dibattito che si è tenuto al Battiferro martedì 26 novembre, organizzato dalla Funzione Pubblica Cgil, con il significativo titolo “Restiamo umani, cosa possiamo fare come collettività sindacale”, in collaborazione di Operazione Colomba, Mediterranea, Assopace Palestina (che, insieme a Cgil e a delegati di Fp Cgil della Regione Emilia-Romagna, hanno relazionato sulle loro esperienze in Palestina) e Cucine popolari. Al termine, c’è stata una cena, altrettanto partecipata. I contributi sono andati alle associazioni e a Cucine popolari.
Ragazze e ragazzi di Scampia a tortellinare e a mangiare al Battiferro
Sono arrivati, mercoledì 19 novembre, in 25 ragazze e ragazzi da Scampia (il quartiere di Napoli) alla Cucina popolare Battiferro, hanno mangiato assieme a volontarie e volontari alla fine del turno e poi hanno partecipato alla produzione di tortellini. Tutte e tutti molto attenti a imparare e a produrre, assieme a noi.
Un contributo da Gran Reno e Bologna Fbc
L’hanno consegnato lunedì 25 novembre il contributo dedicato al doposcuola (che volontarie e volontari di Cucine popolari tengono alla Casa di Quartiere Katia Bertasi per bimbe e bimbi di elementari figlie e figli di ospiti di Cucine popolari e di famiglie residenti nel Quartiere Navile). Siamo parlando dello Shopville Gran Reno di Casalecchio e del Bologna Fbc, da sempre amici carissimi di Cucine popolari.
Manager a cena alla Cucina popolare Battiferro
Rappresentanti di Manager Emilia-Romagna sono venuti per una cena al Battiferro lunedì 25 novembre, tutte e tutti molto contenti. Noi ci siamo poi già resi disponibili ad ospitarli per un loro convegno nella nostra sala della Cucina popolare dove poi potremo di nuovo cenare assieme. Appena definito il programma lo comunicheremo.
Pranzo presso il “Social hub”
Il primo dicembre siamo andati in una cinquantina tra ospiti, volontarie e volontari di Cucina popolare Battiferro ospiti al “Social hub” di via Fioravanti dove i gestori ci hanno preparato un buon pranzo che abbiamo molto apprezzato. Con noi anche il farmacista musicista e nostro carissimo amico Federico Aicardi che ha suonato e cantato per tutte e tutti.
Momenti di conviviali in Bolognina
La testimonianza di Antonio Cetani, PhD all’Università di Palermo:
Storicamente zona proletaria, anticonformista e alternativa, da ormai diversi anni la Bolognina sta attraversando un sempre più intenso processo di gentrificazione che rischia di trasformare definitivamente l’anima di questo luogo. Iniziative popolari e mutua collaborazione tra gli abitanti sono sempre stati al centro della logica rionale. Ancora oggi, tra le sue numerosissime vie, non è raro incontrare realtà che cercano di riaffermare quotidianamente tali princìpi: tra le tante risalta il progetto della Cucina popolare di via del Battiferro 2.
Situata a meno di dieci minuti a piedi da piazza dell’Unità, questo posto permette alle persone più in difficoltà di ricevere un pasto caldo e, contemporaneamente, di rimanere legati o di riallacciarsi alla rete sociale attraverso momenti di convivialità.
Da ricercatore universitario interessato ai momenti di ristorazione collettiva e venuto a conoscenza di questo singolare posto – collocato in una zona dalla storia particolare e inglobato in una città, Bologna, dalla cultura gastronomica tra le più rinomate d’Italia –, mi appresto a recuperare i contatti di uno dei fondatori del progetto, Roberto Morgantini.
«Buongiorno Marco, sono Antonio, ricercatore universitario…».
«Marco?».
È con questo lapsus che mi presento a Roberto. Sorvoliamo (fortunatamente la mediazione del cellulare è riuscita a nascondere il mio forte imbarazzo per l’errore). Gli parlo del mio lavoro di ricerca e concordiamo il modo migliore per svolgere alcune giornate di osservazione partecipata presso la Cucina: ed ecco l’idea, farò il volontario in sala.
Una settimana dopo mi reco a Bologna. Siamo a fine maggio, sono circa le 10 di mattina quando mi accingo ad entrare per la prima volta nella Cucina popolare. La sensazione iniziale è quella di essere assalito: in una sala non molto grande, dinamici e numerosi volontari e volontarie sono già all’opera. I piani rettangolari dei lunghi tavoli sono colmi di cibo, l’odore dei pasti caldi ha già invaso l’aria. Mi squilla il telefono, è Roberto: «Buongiorno “Marco”, sei arrivato?». Il mio imbarazzo si riaccende: «Non deve averla presa benissimo», penso tra me e me. Poi lo sento ridere al telefono: «…ma scherzo, ben arrivato! Io ti raggiungerò tra un po’, dovresti trovare Sandra». Ci salutiamo.
A recuperarmi, infatti, arriva proprio la signora Sandra. Dopo le dovute presentazioni entriamo subito nel vivo del discorso. Mi parla del progetto delle Cucine popolari, mi dice che nel tempo sono diventate quattro, sparse in differenti quartieri di Bologna, e che operano grazie a donazioni ed eventi di auto-finanziamento. Dopo la pandemia da Covid-19 l’utenza è raddoppiata e ad oggi la Cucina di via del Battiferro 2 garantisce circa 500 pasti al giorno. Dall’inizio della pandemia e fino a qualche mese fa questo posto distribuiva nella sola modalità di asporto, poi si è ricreata una piccola sala mensa capace di accogliere 40 persone (indicate dai servizi sociali). Sandra deve andare e mi lascia nelle mani esperte delle volontarie e dei volontari: inizia l’osservazione. Mi spiegano le varie mansioni da svolgere e, tra un appunto e l’altro sul taccuino, mi impegno a fare del mio meglio.
Alle 10:30 comincia la fase dell’asporto. In fila indiana le persone vengono indirizzate a una delle cinque postazioni di distribuzione del cibo. La scelta è davvero molto ampia: oltre alle pietanze calde (almeno due primi, due secondi e contorni) è possibile scegliere tra una marea di alimenti in grado di coprire tutti i pasti della giornata, dalla colazione alla cena, passando per la merenda e il pranzo. Ed è proprio quest’ampia libertà di scelta – con i dovuti limiti, in base al numero dei componenti famigliari – uno dei fattori che va a favorire la relazione tra i due soggetti che la lunga tavola rettangolare separa: volontari e ospiti. Inoltre, questo semplice momento di dono si trasforma immediatamente in un contro-dono: l’ospite sente di poter coinvolgere il volontario, la volontaria nella propria sfera intima, nelle proprie dinamiche famigliari, nella propria quotidianità. C’è una forte relazione fiduciaria, una richiesta di fedeltà, e dichiarazioni come «Ho due figli che mangiano carne e due che non la mangiano» e, ancora, «Sono leggermente raffreddata in questi giorni, prenderò delle arance», la evidenziano.
Manca mezz’ora a mezzogiorno, momento dell’inizio del pranzo in sala e, mentre continuo a imbustare cibo e chiacchierare con gli ospiti e le ospiti, mi chiedono di aiutare ad apparecchiare i tavoli. Nemmeno il tempo, però, di posare la prima forchetta sul tavolo che sento chiamare il mio nome. Mi volto e mi rendo conto dell’arrivo di Roberto: «Eccoci!». Ci presentiamo, questa volta senza lapsus e falsi errori. Mi racconta della “pazza idea” di come ha deciso di finanziare, insieme alla compagna Elvira, la nascita della Cucina popolare. Hanno organizzato un “matrimonio d’interesse”, dopo oltre trent’anni di fidanzamento, e hanno chiesto agli invitati e invitate di regalare non oggetti ma denaro per poter avviare il progetto. La raccolta fondi andò bene e il 21 luglio 2015 si poté aprire la prima sede in via del Battiferro 2. Di Roberto mi colpisce l’energia in grado di trasmettere, è davvero contagiosa. Si assicura che mi siano state date tutte le informazioni sulla Cucina e spera che l’osservazione stia portando frutti.
Tornato al lavoro mi accorgo che i tavoli sono stati già tutti apparecchiati e i primi ospiti sono già seduti: è iniziato il pranzo in sala. Previa esposizione da parte dei volontari e volontarie del menù del giorno, gli ospiti e le ospiti scelgono cosa mangiare e, il tempo di percorrere i pochi metri che separano la cucina dalla sala, viene servito loro il pasto caldo. Il menù, così come l’asporto, prevede anche la possibilità di poter attivare l’opzione vegetariana e vegana. Intorno alle 12:40 i tavoli sono quasi tutti pieni e dalla sala si alza un sorprendente mormorio: gli ospiti e le ospiti parlano tra di loro e interagiscono con i volontari e le volontarie. Una vera e propria situazione conviviale. Nonostante la cucina chiuda alle 13, si può tranquillamente rimanere a tavola fino alla mezza.
Servire un pasto di qualità e combattere la fame sono gli obiettivi primari delle Cucine popolari, ma rispondere a un bisogno di socialità e dignità, combattere la solitudine e la tristezza, sono finalità altrettanto importanti e da perseguire allo stesso tempo. La convivialità, dunque, si rivela il perno attorno al quale ruota tutto il progetto. Fa riflettere come, nel criticare il modello di sviluppo industriale illimitato, il sociologo americano Ivan Illich usi proprio il termine convivialità per proporre un’alternativa valida alla società odierna. Una società che «reprime la convivialità al di sotto di un certo livello, diventa preda della carenza; infatti nessuna ipertrofia della produttività riuscirà mai a soddisfare i bisogni creati e moltiplicati a gara. […] Una società conviviale – continua Illich – è una società in cui lo strumento (di produzione, ndr) moderno sia utilizzabile dalla persona integrata con la collettività, e non riservato a un corpo di specialisti che lo tiene sotto il proprio controllo. Conviviale è la società in cui prevale la possibilità per ciascuno di usare lo strumento per realizzare le proprie intenzioni».
Alle 13:30 la sala si svuota. Sono l’unico volontario esausto.
– fate una donazione, questi sono gli estremi del conto corrente delle Cucine: c/c EmilBanca, intestato a CIVIBO Odv, IBAN: Associazione Civibo Iban: IT68 A 07072 02408 000000 182464. Grazie!
– donate il 5×1000 alle Cucine popolari : nelle dichiarazioni dei redditi, ricordate di indicare il nostro codice fiscale nella casella del 5×1000: CIVIBO: 91372820372;
– diventate volontarie e volontari, per segnalazione disponibilità scrivete a info@civibo.it;
– iniziative di raccolta fondi: se avete compleanni, feste di pensionamento, feste per qualunque ricorrenza da organizzare, prossimo organizzarle insieme, chiamate il nostro Roberto Morgantini al 335 7456877.
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la redazione del diario delle Cucine popolari
Demetrio Collina, Marta Fin, Marinella Verni
Ringraziamo i fotografi Andrea Fabbri Cossarini e Johnny Rizzi, e il disegnatore Ermanno Marco Mari.
Le Cucine Popolari sono un progetto di
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